27 Gen Campo di concentramento di Sachsenhausen a Berlino : un Memoriale per non dimenticare
Se c’è un luogo di Berlino dove sono stata inondata da emozioni (purtroppo malinconiche) è proprio l’ex campo di Concentramento di Sachsenhausen.
Per quanto io sia una persona apprensiva e quindi sapevo l’angosciante effetto che mi avrebbe fatto, ero ugualmente interessata. Una volta varcata quella soglia, non c’è libro di storia o racconto che possa trasmetterti tali turbamenti, te lo assicuro.
Arbeit macht frei – Il lavoro rende liberi
Toccare con mano e scoprire con i propri occhi è tutto completamente diverso.
Campo di concentramento di Sachsenhausen
Il primo campo di concentramento tedesco fu costruito a partire dal 21 marzo del 1933, in una vecchia fabbrica, al centro di Oranienburg. Qui, fino alla liberazione dell’Europa dal regime nazista, oltre 200.000 prigionieri furono vittime di maltrattamenti, violenze e umiliazioni.
Rivedendo le immagini l’effetto è lo stesso e l’angoscia mi sovrasta. La testa rievoca gli innumerevoli maltrattamenti che queste “persone” hanno inflitto ad essere umani innocenti e giuro, non riesco a capacitarmene. Perché?
Caratterizzati dalla striscia della morte, dal recinto di alta tensione e dal muro del lager. Il cartello indica: “ZONA NEUTRALE: sarete immediatamente sparati senza preavviso”.
Accadeva che, i stessi prigionieri, si lanciavano volontariamente, per porre fine alle atroci sofferenze.
In questo circuito, formato da diversi tipi di pavimentazione, i detenuti erano costretti a marciare per intere giornate, in modo da testare la solatura delle scarpe Wehrmacht.
I detenuti venivano chiamati all’appello più volte al giorno, e lasciati li per ore, spesso, con condizioni climatiche avverse.
Le baracche dove vennero ammassati dalle SS , i prigionieri ebrei. Ad oggi, rimangono soltanto due di queste strutture, le restanti sono andate distrutte.
L’edificio, costruito dai stessi prigionieri, fu un luogo ricco di maltrattamenti e omicidi.
A seguito della riunificazione delle due Germanie, il Museo di Sachsenhausen è diventato parte della Fondazione Memoriale di Brandeburg.
Dopo la distruzione, quest’area fu abbandonata a se stessa. Nel 1956 iniziarono la progettazione per la costruzione del Memoriale di Sachsenhausen, fino all’apertura, avvenuta nel 1961.
Alcuni edifici sono stati ricostruiti in base ai relitti storici, per gli altri sono stati delimitati sul terreno i luoghi in cui sorgevano le baracche, in modo da poter rendere visibile gli edifici di un tempo.
Consigli
La durata della visita richiederà sicuramente diverse ore. E’ una zona quasi interamente all’aperto e ci sarà da camminare molto pertanto ti suggerisco un abbigliamento comodo e idoneo. E’ NECESSARIA l’audioguida.
Per tutte le altre informazioni puoi consultare il sito ufficiale.
Come arrivare
Treno regionale RE 5 dalla stazione centrale di Berlino (Berlin-Hbf) fino alla stazione di Oranienburg (durata del viaggio 25 minuti).
Treno regionale RB 12 da Berlin-Lichtenberg fino alla stazione di Oranienburg (circa 30 minuti). Metropolitana S-Bahn (linea S1) fino alla stazione di Oranienburg (circa 50 minuti).
La stazione si trova al centro del paese. All’arrivo, puoi decidere se prendere l’autobus 804 (direzione Malz) oppure proseguire a piedi seguendo la segnaletica (circa 20 minuti).
inworldshoes
Posted at 12:06h, 27 GennaioQuesti luoghi sono così difficili da digerire, così come tutta la storia che gli ruota intorno.
E’ sempre un doloroso colpo al cuore….
iltuopostonelmondo
Posted at 14:34h, 27 GennaioHai ragione, è straziante ripercorrere questo periodo storico, ma sarebbe peggio far finta che nulla sia accaduto :*
Giulia
Posted at 12:13h, 27 GennaioTi capisco perfettamente, anch’io ho avuto modo di visitare Sachsenhausen ed è un pugno nello stomaco, non si esce facilmente indenni. Ma credo che queste visite siano necessarie, almeno una volta nella vita, proprio per ricordare e non ripetere mai più.
iltuopostonelmondo
Posted at 14:36h, 27 GennaioSono d’accordo con te Giulia, come ho scritto nell’articolo, per quanto fossi preparata psicologicamente, le lacrime sono scese ugualmente mentre ascoltavo le atrocità inflitte a queste povere persone 🙁
clodb81
Posted at 13:01h, 27 GennaioDi questo luogo ho letto qualcosa in diversi romanzi storici -non libri di storia- e appena avrò la possibilità, non perderò la visita.
Io ho un ricordo, ma non vorrei fosse quello sbagliato: non era qui, che quel macellaio del medico del regime, faceva esperimenti chirurgici sui detenuti? Ma quando parlo di esperimenti, intendo tentativi maniacali e scioccanti, che spero lui paghi per l’eternità… Però forse sbaglio campo.
Non vorrei far confusione con la Baviera.
Ottimo consiglio di visita.
Claudia B.
iltuopostonelmondo
Posted at 14:41h, 27 GennaioTra le mille atrocità inflitte c’era in un’ala del campo, una sala dove “dottori” vivisezionavano e applicavano esperimenti sulle persone (vive ovviamente) ma non ricordo se tra loro ci fosse un macellaio… la cosa comunque non mi meraviglierebbe 🙁
Un bacione Cla :*
clodb81
Posted at 15:46h, 27 GennaioAllora è quello di cui ho letto io!!! La clinica in Baviera era quella che sterminava persone portatrici di handicap (anche tedesche).
Mi sono espressa male, per macellaio intendevo un medico reale, che si abbassava a questi scempi…Ricordo di aver letto che molti erano vivi e veniva fatto loro di tutto….Io non ho parole…
iltuopostonelmondo
Posted at 16:51h, 27 GennaioPer come la vedo io, non ti sei espressa male: come altro definiresti una persona del genere? Sono io che credo di non aver compreso bene… 🙁
L'OrsaNelCarro Travel Blog
Posted at 21:16h, 27 GennaioE’ assolutamente vero: lo strazio che si prova sui libri o guardando un documentario è mille volte schermato rispetto all’angoscia che ti assale visitandoli dal vivo certi luoghi. E non vorrei per nulla al mondo trovarmi dal vivo di fronte al racconto sofferto di un superstite perchè sono sicura che non reggerei…
Quindi quella terribile scritta si trova all’ingresso di tutti i lager europei?
Bastardi.
Silvia - The Food Traveler
Posted at 14:39h, 29 GennaioSto leggendo proprio in questi giorni un libro ambientato nella Germania nazista in cui si parla delle atrocità commesse all’interno della “struttura ospedaliera” di Akelberg in Baviera (forse quella a cui ha accennato Claudia): solo leggendo il libro viene la pelle d’oca al pensiero delle cattiverie inflitte, per cui posso solo immaginare cosa possa significare visitare posti simili di persona.
iltuopostonelmondo
Posted at 10:07h, 30 GennaioAnche io ho letto molti libri e visto documentari relativi a questo periodo storico: nulla in confronto ad un vero campo di concentramento. Sentire le storie e le torture accadute dentro quelle mura è qualcosa che ti lacera dentro, davvero.
Silvia
Posted at 10:05h, 06 FebbraioSono luoghi che non riesci a dimenticare.. qualche anno fa ho visitato il campo di Dachau e ancora faccio fatica a rendermi conto dell’orrore che si viveva lì ogni giorno, ogni ora..
Davvero complimenti per le foto, sono splendide e delicate, perfette per un post come questo!
iltuopostonelmondo
Posted at 10:09h, 06 FebbraioGrazie mille Silvia! ?
Non sono mai stata al campo di Dachau ma non faccio fatica ad immaginare le atrocità che si svolgevano anche li, ogni volta che ci penso la domanda che mi perseguita è sempre “perchè?” ?
recensioni53
Posted at 11:02h, 06 FebbraioCome purtoppo a quei tempi hanno fatto in tanti!!! In Germania solo un piccolo gruppo di studenti universitari clandestinamente stampava opuscoli contro il regime nazista.
Campo di concentramento Berlino
Posted at 15:47h, 28 LuglioCiao Cristina, complimenti per l’articolo. La storia del Campo di concentramento di Sachsenhausen non è molto conosciuta in italia nonostante la sua grande importanza come campo di concentramento “modello” per le SS. Noi di GUIDEinTOUR, con le nostre guide italiane certificate, proponiamo visite guidate all’interno del campo con il fine di preservare la memoria storica dei terribili fatti accaduti e della tremenda ideologia che li ha resi possibili. A Sachsenhausen sono stati reclusi anche molti italiani e le nostre guide (in prevalenza Storici) fanno ricerca e aiutano a ricordare quelle storie. Se tornerai a Berlino saremo lieti di poterti accompagnare alla visita del Memoriale.
cristina
Posted at 10:36h, 01 SettembreVi ringrazio, il campo di concentramento di Sachsenhausen mi ha toccata moltissimo e non potevo non dedicargli un articolo. Se avrò l’opportunità di tornare e visitarlo non mancherà una visita con voi!
Grazie per essere passati